Nella regione della Siria attorno alla città di Idlib riesplode la guerra perché il Governo siriano la vuole riportare sotto il suo controllo. La Turchia sostiene i jiahadisti islamici che la controllano, la Russia il governo di Damasco. Vittima è la popolazione civile che travolta dalla guerra prova a fuggire (clicca qui). Questa nuova tragedia umanitaria produce una ondata di profughi siriani, e non, che mette alla prova anche l’Europa. La mette alla prova dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista culturale perché la civiltà europea ha una sua identità culturale. Che fine farà l’identità culturale dell’Europa di fronte a questa emergenza?
I profughi bussano di nuovo alla porta dell’Europa e diventano arma da guerra di un uomo senza scrupoli che gioca la sua partita di potere: il capo del Governo della Turchia Erdogan (clicca qui). In prima linea si trova la Grecia un piccolo Paese che per ragioni geografiche assieme all’Italia ha sopportato da tempo gran parte del peso della ondata di profughi che proviene dall’Africa, dal Medio Oriente, dall’Afghanistan (clicca qui – clicca qui).
La civiltà europea è fondata sulla solidarietà, un valore frutto della cultura religiosa cristiana e della cultura laica socialista. Il virus nazionalista e sovranista sta attaccando questo valore che è alla base dell’umanità europea? È la fine dell’epoca della compassione? «Noi vediamo finire la compassione ai confini dell’Europa» scrive il sociologo Maurizio Ambrosini sul quotidiano “Avvenire” (clicca qui).
La solidarietà delle istituzioni europee verso il Governo greco è intervenuta promettendo aiuti per respingere i profughi, per tener fuori dall’Europa chi ha bisogno di aiuto (clicca qui).
A prescindere dal fattore guerra, il numero dei profughi non è destinato a diminuire anche perché i meccanismi di sfruttamento che regolano i rapporti economici tra mondo occidentale e cosiddetto “Terzo mondo” sono inevitabilmente destinati a generare una crescente povertà e quindi esodo di massa da Paesi in cui è la fame che uccide (clicca qui).