di David Arboit
Pretendono sostegno dai tedeschi e dagli olandesi ma quando tocca a loro mettere mano al portafoglio hanno, come si dice in Lombardia, il braccino corto. A proposito della solidarietà da tutti richiamata come idea fondamento della civiltà europea stupisce il recente “incidente” capitato al PD: l’ostilità generalizzata che ha incontrato la proposta di un “contributo di solidarietà” (clicca qui). Quando si tratta di soldi, dei miei soldi, con i loro compatrioti in difficoltà gli italiani non si comportano in modo diverso da come i tedeschi o gli olandesi si comportano nei confronti degli italiani. Come mai?
La tabella proposta da “Il Sole 24 Ore” dimostra con i numeri che si tratta solo di una misera elemosina, non un gran sacrificio, ma è circondata da un fiume di parole per dimostrare che è un’ingiustizia. Il solito ingiusto tentativo di «colpire la ricchezza». Gente ridotta in povertà che non riesce a magiare e pagare le bollette? Chi se frega, li aiuti qualcun altro (clicca qui), non con i miei soldi. Il “Sole” dice anche che questa iniziativa favorisce Salvini, tanto che – scrive Fabio Tamburini – sembra che l’abbia suggerita la Lega. Il calcolo politico ci dice che è un «clamoroso autogoal». E meno male – continua – che «il distacco manifestato da Nicola Zingaretti, segretario del PD, e il dissenso del premier Giuseppe Conte sono rassicuranti». State sereni, insomma, non si farà. È una pagina quella de “Il Sole” che va letta tutta perché raccoglie tutte le ragioni possibili di un no a chi mette le mani nelle tasche degli italiani.
Se si guarda alla cifra è una piccola offerta, visto il valore sia procapite sia complessivo. Si tratta allora di una iniziativa più che altro simbolica, quindi perché una levata di scudi di massa? Intanto, bisogna ringraziare il PD e Graziano del Rio perché questa iniziativa proprio in quanto simbolica sembrerebbe rivelarci il vero volto degli italiani, che cosa hanno veramente in testa e nel cuore gli italiani. Giù la maschera: questa volta non è il re ad essere nudo, ma è il popolo che è nudo. Ma è vero che gli italiani sono così?
Per i politici la risposta è sì, e quindi la politica segue il popolo perché per avere il potere bisogna prendere i voti. Si straccia le vesti tutto il centrodestra gridando al furto: reazione prevedibile, già lo si sapeva. Ma ironia della sorte anche un paio di gruppi politici di Maggioranza, Italia Viva e Movimento 5 Stelle, che spesso e volentieri salgono in cattedra per dare lezioni di “essere sinistra”. Sedicenti di sinistra, ma quando si tratta di lisciare il pelo a qualche settore dell’elettorato, alla cosiddetta classe media, il tema della giustizia sociale può andare al diavolo assieme alla solidarietà.
Se è vero che gli italiani se ne fregano di giustizia sociale e solidarietà, allora è anche vero che l’idea di una “tassa speciale” sui redditi più alti è politicamente audace: il “Il Fatto Quotidiano” la definisce «suicida». Ma mettere le mani nelle tasche degli italiani non è una assurdità, potrebbe essere una iniziativa sensata, tanto che Oscar Farinetti (il padrone della catena di distribuzione alimentare Eataly) nella medesima pagina de “Il Fatto Quotidiano” propone una “patrimoniale” (clicca qui). Comunque pochi, troppo pochi purtroppo, quelli che hanno espresso una opinione favorevole al contributo di solidarietà, come sottolinea il quotidiano “Il Manifesto” (clicca qui). Favorevole al contributo di solidarietà è anche Maurizio Landini (clicca qui).
Pare quindi, secondo la maggior parte dei politici e dei padroni dei mass madia, che l’italiano abbiente piuttosto che mettere mano al suo portafoglio adesso per affrontare la crisi, preferisca farsi prestare i soldi (dalla UE, dagli USA, dai russi, dai cinesi ecc.) e di conseguenza sceglie di caricare i suoi figli di debiti. E poi c’è chi ci viene a raccontare che l’Italia ce la può fare da sola e senza la UE, e poi critica duramente chi chiede un piccolo obolo per fare fronte alla crisi: ci dica anche come fa l’Italia a fare da sola. Da sola con i soldi di chi? (clicca qui).
L’iniziativa politica simbolica del “contributo di solidarietà” è in ogni caso rivelatrice. Come ci ha fatto vedere magistralmente Alberto Sordi, il “borghese piccolo piccolo” con il “braccino corto” è un carattere fondamentale del nostro Paese: «Pensa a te, Mario, pensa solo a te! – dice al figlio nel dialogo fondamentale il protagonista (Alberto Sordi) del film di Monicelli – Ricordati che in questo mondo basta fare sì con gli occhi e no con la testa, che c’è sempre uno pronto che ti pugnala nella schiena. D’altronde io e tua madre siamo soddisfatti: abbiamo un figlio ragioniere, che vogliamo di più? Per noi gli altri non esistono.»
Ormai fa parte del patrimonio culturale di base del borghese piccolo piccolo il principio “Meno tasse per tutti” e guai a chi osa contraddirlo, perché per avere i voti bisogna lisciargli il pelo. Nemmeno di fronte alle gravissime difficoltà di un sistema sanitario messo alle corde dal COVID-19 proprio a causa di una sistematica applicazione per decenni del principio “Meno tasse per tutti”, applicazione che ha sguarnito di uomini e mezzi il Sistema Sanitario Nazionale, il borghese piccolo piccolo apre gli occhi e capisce di essere stato e di continuare ad essere preso in giro da politici cialtroni e in malafede.